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Che vergogna il Fertility day: cartoline e cos’è? Io sono indignata.

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Che vergogna il Fertility day: cartoline e cos’è?

Che vergogna il Fertility day: cartoline e cos’è?

Che vergogna il Fertility day: cartoline e cos’è?: Ho pensato più volte se scrivere qualcosa a riguardo perchè in fondo ne ho già parlato qualche settimana qui Non voglio avere figli ben prima di questa campagna e della relativa polemica, ma poi ho deciso di dire la mia perchè è davvero difficile tenere la bocca chiusa.

Basita per la campagna della Lorenzin. Senza parole. Inorridita. Ma devo essere onesta: sono ancora più sorpresa per la reazione del Presidente del Consiglio che, in un’intervista radiofonica dichiara “La questione demografica esiste ma si devono creare le condizioni per far si che ciascuno scelga come e quando fare figli ecc.”

Ah si? Bravo. Belle parole. Ora, mi chiedo chi è che debba creare queste condizioni. Forse io? Forse tu amica che stai leggendo questo mio articolo? O forse i nostri figli?

Lasciamo stare le donne che non desiderano avere figli per scelta o per una serie di motivi personali (magari impossibilità di rimanere incinta e non vogliono ricorrere ad altre soluzioni, tanto di rispetto), ma esistono anche tante donne e famiglie che non fanno figli per altre cause (economiche, lavorative ecc.).

Siamo mamme sempre più “vecchie” perchè ci realizziamo nel lavoro sempre più adulte. E si, caro Renzi, il numero dei figli per famiglia è diminuito perché siamo donne egoiste e senza cuore, ma anche perché oggi una donna per svolgere al meglio il ruolo di mamma, donna e moglie, se non ha aiuti di nonni e affini, deve “ammazzarsi” a destra e sinistra. E poi, subito con il “fucile spianato” se commettiamo errori.

Ma magari stanziare un assegno, come fanno in Francia, Polonia e nei Paesi Scandinavi, per ogni figlio fino ai 18 anni? Oppure aiutare le mamme che stanno fuori di casa 8 ore e hanno 2/3 figli? Sarebbe meglio piuttosto che fare un fertility game, in cui si poteva scegliere di essere uno spermatozoo azzurro o un ciglioso ovulo rosa, per poi trovarsi a percorrere un canale cervicale cercando di schivare siringhe, alcol, junk food e malattie. Per imparare, si suppone, che son questi i comportamenti virtuosi per figliare.  Grazie mille, non lo sapevamo.

In Italia il tasso di natalità è il più basso d’Europa (1,3 figli per donna), l’età del primo figlio è sempre più avanzata (quasi 32 anni per le donne, contro i 29 di dieci anni fa). Dati. Numeri. Sterili in quanto tali, appunto. Ma cosa ci raccontano?
Parlano di un Fertility Day, fissato per il 22 settembre, che indigna tutte le mamme: le mamme come me che hanno deciso di fare dei figli, ma ogni giorno, con fatica, vivono la maternità, che vuol dire anche venire al Micam 3 giorni a Milano perché il lavoro autonomo non ti aspetta, si tirano il latte per non perderlo in giro durante le pause in bagno (grazie alla comoda tuta allattamento di Premamanonline.com, che sfrutterò sicuramente anche dopo) ma si sentono comunque in colpa. E indigna anche le mamme “casalinghe per forza”, magari laureate, con Master, che vorrebbero lavorare, perché a volte costa più lavorare e mandare i figli al nido o pagare una baby sitter, che rimanere a casa. #Sapevatelo.
Il Fertility Day indigna le mamme come me che spendono cifre assurde per nidi e altro e non ricevono nemmeno un euro dallo stato per i figli (ops, scusate, dimenticavo i miseri assegni!).
Fertility Day indigna le donne che hanno scelto di non avere figli e quelle purtroppo che li desiderano ma non ne possono avere. Mai dare giudizi ed etichette perché ogni donna ha la propria storia e sensibilità. Sono scelte, libere. Punto. Perché giudicare sempre?
Io ho “programmato” le mie gravidanze, che sono sempre arrivate subito, senza sforzi, ma, in generale, i figli non arrivano quando lo si decide. Buono a sapersi. Punto. Ma senza ansia, senza clessidra.
Dopo la pubblicità denigratoria per l’uomo del Tampax, ecco lo spot della Lorenzin sulla fertilità. E ora?
Tocca a voi, Governo, non a noi.
Non c’è nessuna legge, nessun obbligo, né essere madri rende migliori di chi non lo è.
Nessuna vergogna e nessun patibolo. Siamo libere. Per fortuna, aggiungerei.

Che vergogna il Fertility day: cartoline e cos’è?

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