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Metodi a confronto: Steiner o Montessori?
Ogni giorno guardo le mie figlie e lavoro per dare loro un’educazione ottimale.
Ma per educazione non intendo soltanto il saper dire “Grazie”, salutare gli adulti e stare seduti composti. Proprio no. O meglio, non solo ma anche.
Per educazione intendo tutto quel bagaglio di valori, principi, competenze e abilità che faranno parte della loro persona, per sempre.
Mi chiedo ogni giorno quale stile genitoriale seguire e mi sento sempre più ispirata dalle indicazioni del metodo danese, interpretate anche dalla sociologa Italiana Cristina Bari (Info qui: https://www.facebook.com/educarefacile/)
E il metodo Montessoriano? E quello Steineriano? Sono validi? Sono simili? Hanno punti in comune? Come si differenziano? Quali sono i loro principi?
Ecco un dettagliato e schematico confronto su due metodi educativi sempre validi ed attuali.
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METODO MONTESSORI: “aiutami a fare da solo” e “il bimbo impara attraverso un’esperienza sensoriale”
- L’AMBIENTE: fondamentale è l’ambiente, senza strutture, dove i bambini sono liberi di esplorare e sperimentare, in massima libertà (no confusione) e responsabilità (se sporchi, pulisci…).
- LA DIDATTICA: I bambini imparano i concetti sempre attraverso un’esperienza fisica o concreta.
- I VOTI: nelle scuole Montessoriane non si utilizzano i voti numerici per valutare il profitto di un piccolo perché il voto deve essere funzionale all’apprendimento, con autovalutazione.
- IL TIME OUT: non esistono premi o punizioni ma strumenti per far ritrovare la calma al bambino.
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IL RUOLO DEGLI ADULTI: l‘insegnante e i genitori sono dunque dei “facilitatori” poichè “creano le condizioni perché il bimbo possa sviluppare la sua autonomia, fungendo da leader emotivi.
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Perché scegliere il Metodo Montessori? Questo metodo segue il naturale e spontaneo sviluppo del bambino, perché il bambino è al centro e l’adulto diventa un aiuto alla vita, un aiuto allo sviluppo spontaneo di ogni singolo bambino.
- METODO STEINER: pensiero, sentimento e volontà.
- I SETTENNI: la visione antropologica di Steiner si sviluppa secondo cicli di sette anni, con azioni pedagogiche mirate” e CICLI DI CRESCITA.
- DIDATTICA WALDORF
La scansione delle attività rispecchia al meglio ciò che il bambino può apprendere nei suoi tempi e modi. “La scansione della settimana scolastica, ad esempio, ruota intorno a un ritmo pensato per adattarsi a quello di apprendimento dei bambini, lavorando con un approccio artistico. La didattica è molto strutturata ed interessante e va approfondita. - LE SCUOLE: “Ogni scuola nasce grazie alla volontà di un gruppo di genitori che poi collaboreranno con gli insegnanti del collegio: la gestione economica di ogni scuola è libera ed autonoma.
- IL VOTO: i voti non vengono comunicati all’alunno ma usati dall’insegnante per comprendere se un concetto è stato assimilato.
- I GENITORI: le famiglie poi si incontrano, si sostengono e si formano insieme, attraverso programmi culturali e corsi organizzati annualmente da ogni scuola. La manutenzione della scuola è fatta in parte dove possibile dai genitori. Portare i figli in questo tipo di scuola significa fare una scelta anche come famiglia e abbracciare un pensiero.
- Perché scegliere il Metodo Steiner? Questo metodo crede nell’espressione artistica come metodo per far crescere i bambini e permettere loro di svilupparsi non solo dal punto di vista della conoscenza ma anche come essere umani migliori, empatici e compassionevoli.
Il metodo Steiner e quello della Montessori hanno alcuni punti in comune, per esempio riconoscono nel bambino un grande potenziale, lasciando libertà, per sviluppare autonomia e non utilizzano i voti a scuola.
Inoltre, il metodo Montessori propone un percorso più scientifico, in cui il bambino è in diretto contatto con il funzionamento reale del mondo, con materiali e narrazioni che permettono una conoscenza della realtà come sistema organico, invece il metodo Steiner punta a nutrire l’animo mentre l’apprendimento passa in secondo piano.
Ora hai le idee più chiare?
Io si…
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