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Smartphone ai bambini: si o no? E a che età?

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La ministra Fedeli ha annunciato il suo sì convinto ad un suo utilizzo responsabile all’interno delle aule:

«È uno strumento che facilita l’apprendimento – spiega riferendosi allo smartphone – una straordinaria opportunità che deve essere governata. Se lasci un ragazzo solo con un tablet in mano è probabile che non impari nulla, che s’imbatta in fake news e scopra il cyberbullismo. Questo vale anche a casa. Se guidato da un insegnante preparato, e da genitori consapevoli, quel ragazzo può imparare cose importanti attraverso un media che gli è familiare: internet. Quello che autorizzeremo non sarà un telefono con cui gli studenti si faranno i fatti loro, sarà un nuovo strumento didattico».

Smartphone ai bambini: si o no?

Il mondo sta cambiando e la scuola deve stare al passo coi tempi, soprattutto per insegnare agli adulti di domani l’uso corretto dei nuovi strumenti che la tecnologia moderna ci mette a disposizione.

Tutto giusto, anzi giustissimo.

Ma mi chiedo: gli insegnanti saranno qualificati e preparati in tal senso?

Perché oggi un “bambino medio” ha una conoscenza operativa superiore dei mezzi tecnologici rispetto ad un “insegnante medio”.

E poi, gli insegnanti riusciranno a gestire gli smartphone durante le verifiche, le spiegazioni e le interrogazioni?

Quindi, Smartphone ai bambini: si o no?

Sempre più spesso mi capita di leggere scritti di adolescenti, che non sanno più cosa sia l’ortografia. E la punteggiatura? Questa sconosciuta. Tra messaggi vocali e programmi di composizione automatica vocale la maggior parte degli studenti di oggi ( non tutti ) ha perso l’abitudine della scrittura e temo che l’abuso dei mezzi tecnologici a nostra disposizione, sin da piccolissimi, possa peggiorare la situazione.

Non solo.

In mano a bimbi piccolissimi questi strumenti tecnologici sembrano essere una variante moderna del ciuccio. Non sono contraria alla tecnologia, ma usare il telefono per zittire e ipnotizzare i bambini non è opportuno. Utilizzare per questo scopo questi mezzi così in tenera età crea dipendenza e io non posso accettare l’idea che un genitore non abbia nessun’altra arma a disposizione, se non un cellulare in mano a un neonato.
L’intrattenimento di un bambino di 4/5 anni, magari durante un lungo viaggio, a mio parere, può prevedere l’uso di un tablet, di video ma vedere bambini di quest’età che si ritrovano insieme e non hanno gioco migliore dei video o giochi sullo smartphone è triste, veramente triste.
Trovo altrettanto triste vedere famiglie a cena fuori, con bambini tenuti fermi ed immobili al tavolo con il tablet.
Soluzione? Può capitare, certo, ma se è un’abitudine o non esci fuori con tuo figlio se non è in grado di star seduto per più tempo oppure lo intrattieni in altro modo, magari conversando o con dei giochi.

Possiamo e dobbiamo fare molto di più.

Nessuno giudica ma pensa al bene di tuo figlio.

Non sono “un’estremista” e un video sullo smartphone non ha mai “ucciso” nessuno ma è l’abuso che fa male.

Non esagerare, mai.

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