«Perchè i sognatori sono lottatori con un sorriso che sembra un arcobaleno. Quando qualcuno ti conosce, Bebe, succede che vuole essere migliore, se t’incontra un dottore diventerà un medico migliore, se t’incontra un cantante vorrà fare meglio, se ti incontra un canguro salterà alto il doppio…» (Jovanotti)
Bebe Vio è uno di quei personaggi che ti fanno sentire una nullità, un’ingrata nei confronti della vita, perché ti “lagni” per questo o per quello. Ma è anche un personaggio di quelli che ti fanno sperare e avere fiducia nella vita. E sorridere. Sempre.
Ho ammirato le sue performance sportive alle Paralimpiadi ma sono rimasta estasiata dalla bellezza della sua persona alla trasmissione “Dieci cose” su Raiuno: non volevo guardare la trasmissione, che ritengo poco interessante, ma sono stata catturata dalla magia, dalla forza, dalla passione per la vita di Bebe Vio.
Poche parole, semplici, immediate, vere. Una ragazza che non vuole sopravvivere, ma vivere, che ha ribaltato la sua vita, ha dimostrato a tutti noi che il destino è nelle nostre mani, che possiamo essere felice se lo vogliamo.
Una giovane ragazza, scelta per la cena di rito dal premier Renzi con Obama e Michelle. E Bebe Vio si è mostrata sui social onorata della scelta e felice che una stilista come Mariagrazia Chiuri di Dior le avesse donato un vestito bellissimo per l’occasione.
La sua felicità deve essere la nostra felicità. Perché tutte quelle ingiurie e critiche sul web sulla sua presenza alla Casa Bianca? Una ragazza appena diciottenne che ha costruito da sola con forte determinazione il suo successo, esempio per tutti. Cosa volere di più? Non solo, forte e vincente, ma anche intelligente e ironica: come dimenticare il suo tweet che annunciava di aver preparato la valigia e di averci messo dentro anche “le gambe col tacco” per la White House.
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