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Perché in Italia non si fanno figli? Per colpa di noi donne naturalmente!

By Mari | 16 Febbraio 2017

Ricordate l’ (infelice) iniziativa di qualche mese fa promossa dal Governo? Il “Fertility day” è stato proposto come una serie di slogan che ricordavano a noi donne l’avanzare del fatidico “orologio biologico” e le priorità della vita.

Campagna mal strutturata e che lanciava di certo un messaggio inesatto. Poniamoci una domanda:

Perché in Italia non si fanno figli?

La responsabilità naturalmente è di noi donne, troppo impegnate a fare carriera e non più interessate alla maternità!

Ma è davvero così?

Lo Stato italiano come supporta la maternità? La famiglia è vista come una risorsa o come un peso?

La donna oggi è chiamata ad una doppia sfida, poiché deve lavorare come se non fosse mamma, non prendendo malattia, non usufruendo di permessi o astensione, essendo sempre impeccabile, meglio molto meglio di un collega uomo. E la mamma oggi deve essere presente con i propri figli e con il proprio marito come se non lavorasse: vietato perdere recite, tardare un minuto a scuola o dimenticare la merenda.

Perché in Italia non si fanno figli? Ce lo chiediamo ancora.

Perché gli asili sono pochi e costosi, perché non sempre hanno orari conciliabili con i turni delle mamme, perché mancano le tutele per le mamme, perché lo Stato non prevede fondi pubblici per le famiglie. E perché i nonni spesso sono lontani o non sono in condizioni fisiche tali da poter badare ai bambini o magari lavorano (come nel mio caso).

Assurdo che attualmente l’unico welfare in Italia sia i nonni.

E allora addio al ricambio generazionale e natalità ferma a 1,3 figli per donna. Eppure lo Stato dovrebbe investire nella famiglia, che consuma e produce capitale sociale, che usa le sue risorse per svolgere i suoi compiti. La famiglia dovrebbe essere il primo investimento per lo Stato, proprio come nucleo a cui aspirare e non da assistere solo quando è in crisi cronica. E invece si interviene sempre e solo in altri settori “in emergenza”.

La famiglia non è un costo nel bilancio pubblico ma una risorsa strategica per la società.

La famiglia spende per la spesa, per le attività sportive dei bambini, per l’abbigliamento, per il tempo libero e ricreativo, per le vacanze e per tanto altro, un vero e proprio motore dello sviluppo economico. Se si invertisse il trend negativo di crescita, il sistema previdenziale e il costo del lavoro sarebbero assolutamente più sostenibili e i benefici sarebbero diffusi.

Rifacciamo la stessa domanda: Perché in Italia non si fanno figli?

Siamo sicuri che la responsabilità sia di noi donne? O forse noi donne veniamo spesso abbandonate a noi stesse, lasciate sole e in balia dei nostri problemi organizzativi. Ecco perché tante donne scelgono di lasciare il lavoro oppure vengono licenziate quando restano in attesa del primo figlio. Oppure, ecco perché tante donne scelgono di non avere figli. Sono scelte, legittime in quanto tali.

E allora scusate se critico una delle poche misure adottate a tutela delle famiglie: il Bonus Nido 2017 che, per quanto si sa al momento, è un incentivo economico di 1000 euro a disposizione delle famiglie che hanno un bambino tra zero e tre anni iscritto all’asilo nido, pubblico o privato, non avrà un limite ISEE: ma che senso ha? Non sarebbe stato meglio prevedere un bonus più alto e stabilire un tetto ISEE medio, per evitare di dare il bonus a famiglie super ricche che non ne hanno certamente bisogno ma che provvederanno chiaramente a richiederlo?

Ma se si fa qualcosa, è così difficile farla bene?

E in Italia non si fanno più figli per colpa di noi donne! Siamo sicuri che sia proprio così?

Chiara indossa un dolce e romantico abito da cerimonia di Baby Cross.

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