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Lasciamo i bambini liberi di annoiarsi

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Pochi, pochissimi giorni alla fine della scuola.

Prima preoccupazione dei genitori: cosa farà il mio bambino?

Se lavori a tempo pieno e non riesci a gestire ferie e orari lavorativi, e hai il problema enorme di dove “collocare” i tuoi figli per l’estate: hai tutta la mia comprensione e solidarietà e questo post non è rivolto a te. Assolutamente.

Ma spesso il nostro pensiero (o ossessione), anche durante l’anno scolastico, è riempire fino alla saturazione i pomeriggi dei nostri bambini.

Due attività sportive, chitarra, inglese, teatro e tante altre attività.

Risultato?

I bambini finiscono per non avere più tempo libero, o meglio finiscono per non annoiarsi più.

Ma i bambini hanno bisogno del tempo libero? E perchè?

Gli psicologi e gli esperti di sviluppo infantile suggeriscono perciò di mettere da parte le ansie e le troppe attenzioni lasciando i figli più liberi, altrimenti potrebbero non scoprire cosa gli interessa veramente, penalizzando creatività ed autostima. Da non confondere l’abbandono e il totale disinteresse dei genitori nei confronti dei figli con il sacrosanto diritto alla noia.

Ma si, perché noi genitori, sempre in lotta tra ansia e perenne senso di colpa, siamo la causa dello stress dei nostri figli e riempiamo le agende dei nostri bambini, sin dalla scuola dell’infanzia.

Ma rifletti: meglio un figlio annoiato o un figlio infelice? 

Infatti, non vuol dire che un bambino super impegnato sia felice e sereno, soprattutto se non sono attività che ha scelto. Durante l’anno, questi bambini sono già super stressati dai mille compiti della scuola e ritmi frenetici tra scuola e famiglia e quindi arriva il momento in cui hanno bisogno di alzarsi con calma, di non sentire i nostri “Sbrigati, forza, dai, è tardi” ma di avere dei momenti liberi.

Al contrario, un bambino che sa giocare anche da solo, indipendente ed autonomo, avrà una forte autostima e imparerà a gestire i momenti vuoti ed i pomeriggi non pianificati dai genitori.

Lasciamo che i nostri figli imparino nuovamente ad annoiarsi, proprio come facevamo noi 30 anni fa. Magari non sapevamo suonare la chitarra e non parlavamo inglese ma sapevamo organizzarci un pomeriggio e divertirci con poco, pochissimo.

La noia fa bene.

Pensavo di iscrivere Chiara ad un corso di canto-ballo-recitazione-dizione-nuoto sincronizzato per l’estate 😉

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