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La depressione post partum: l’importanza di chi sta accanto

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La depressione post partum

 

No, non è una leggenda metropolitana, una di quelle cose di cui si sente tanto parlare, sul web o in tv, ma poi non esiste. No, non è così. La depressione post partum esiste, eccome se esiste. Per fortuna, io non ne ho sofferto ma ho visto tante amiche che hanno dovuto affrontare questa “brutta bestia”.

La depressione post-partum è una grave condizione che colpisce il 10-15% delle mamme nei paesi più sviluppati e quando stanno male le mamme ne risente tutta la famiglia.

La depressione post-partum rappresenta ancora un tabù sociale, nonostante la diffusione e la portata del fenomeno, e benchè la terapia possa essere molto efficace, molte mamme non vogliono nemmeno sentirla nominare e così nascondono la sofferenza e rifiutano l’aiuto di cui avrebbero bisogno. Non dobbiamo essere perfette agli occhi degli altri, ma stare bene con noi stesse; ne ho parlato anche in questo post un anno fa Io sono la mamma perfetta. 

Come arriva la depressione post partum

I momenti successivi alla nascita del bambino, dalle difficoltà dell’allattamento, l’ “invadenza” di amici e parenti, la figura del papà e tanti altri elementi, incidono molto sulla possibilità di trovarsi in momenti di tristezza (baby blues) e addirittura di depressione. Solo chi ci è passato può capire. Dopo 5/6 ore di pianto inconsolabile, magari 4/5 notti insonni, ti senti sfinita, nervosa, messa al muro, frustrata. E tanti altri fattori che appartengono al vissuto della mamma e alla sua condizione emotiva, conducono  alla depressione post partum che porta con sè emozioni negative e la voglia di fuggire dal bambino. Il discorso non è così semplicistico, ma accade che arrivino anche pensieri indesiderati e angoscianti, che magari durano due secondi e vanno via.

 

Ma la cronaca ci racconta di tragedie in cui questi pensieri si sono trasformati in realtà, portando all’irreparabile. Non ho nè le competenze per farlo nè l’intenzione di esprimere giudizi, ma la differenza in queste situazioni è data dalla capacità di chiedere aiuto. Non abbiate paura di chiedere aiuto a chi vi sta accanto: al partner, alla mamma. a una cara amica oppure a uno psicologo. Piangete, sfogatevi e fatevi aiutare: nell’allattamento, nel cambio del pannolino, nello svolgimento dei lavori domestici ma anche nell’accudimento del piccolo. Chiedete espressamente aiuto se chi vi è accanto, per una serie di motivi, non si accorge di quello che vi sta accadendo.

E si, questo post è anche per gli altri, per partner, mamme, amiche e varie: aprite gli occhi, siate sensibili e attenti verso le neo mamme, soprattutto se hanno alle spalle storie pregresse di depressione. Tutelando la mamma, custodite anche il bambino.

Non sottovalutiamo e non giudichiamo.

In questi scatti, la piccola Chiara, pronta per uscire per una festa di famiglia, indossa un elegante vestitino molto delicato, con stampa floreale, sulle tonalità del rosa e del grigio, di Baby Cross. Rosa ripreso anche nelle calde e comode calze a righe e nella fascia di Kerubino di Mafer. Un look semplice ma chic. 

 

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