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Come rendere una casa stile metodo Montessori in poche mosse

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“Dobbiamo offrire al bambino un ambiente che egli sia in grado di utilizzare da solo […] un ambiente in cui possa vivere e giocare; così lo vedremo lavorare tutto il giorno con le sue mani e aspettare con impazienza di spogliarsi da solo e sdraiarsi sul suo lettino”. Maria Montessori

 

 

Nonostante la scuola e le attività ricreative, i nostri bambini trascorrono in casa davvero tante ore.

Noi cerchiamo, anche durante l’inverno, di andare spesso al parco, tempo permettendo, proprio come in questi scatti, di uscire, correre e fare lunghe passeggiate. Ma la casa è molto importante, il nido dove i nostri piccoli si sentono al sicuro. E spesso mi chiedo se sia più opportuno arredare la casa secondo i gusti di noi genitori, ponendo dei rigidi “paletti” agli spostamenti dei bambini, oppure arredare la casa in base alle esigenze dei piccoli?

Superfluo specificare che Maria Montessori concepisse la casa come uno spazio a misura di bambino.

E allora come rendere una casa stile metodo Montessori?

Per favorire l’autonomia del bambino e abituarlo ad alcune routine della giornata, è importante che all’interno dell’ambiente domestico ci siano dei chiari punti di riferimento a portata del bambino, come un appendino per la giacca non troppo alto (noi li abbiamo presi da Ikea e sono dietro la porta della cameretta di Giulia).

Inoltre, è fondamentale coinvolgere il bambino nelle attività di casa, come apparecchiare tavola, per esempio, pertanto le stoviglie magari potrebbero essere posizionate ad un’altezza raggiungibile, oppure nel cucinare, facendo sempre attenzione alla sicurezza. 

Per rendere la casa stile metodo Montessori, non dimentichiamo di tenere in casa, uno “scalino” dove i piccoli possano salire per lavarsi ad esempio i denti da soli o le mani. Esistono anche le “learning tower” oppure potete costruirla da soli.

Per la camera da letto, il principio è sempre il consolidamento dell’autonomia, pertanto si privilegia il lettino basso, in modo che il bambino sia libero di salire e scendere da solo. Da Ikea, se ne trovano diversi a prezzi davvero convenienti. Poi, molta luce, pareti chiare, specchio e, soprattutto nei primi mesi di vita, un tappeto morbido su cui giocare.

Un elemento che voglio sottolineare è l’organizzazione dei giochi: spesso noto che le mie figlie sono sommerse da una moltitudine di giocattoli, che spesso dimenticano persino di avere. E così, da un po’ di tempo, lascio a portata di mano 3/4 giochi e gli altri li conservo, a rotazione.

Altre indicazioni su Come rendere una casa stile metodo Montessori?

Ma al di là delle indicazioni, dobbiamo essere proprio noi genitori a renderci conto di quello che è necessario osservando il bambino. E così, potremmo creare delle attività corrispondenti che educhino il bambino alla manualità, alla concentrazione e all’autonomia. La ripetizione aumenta la concentrazione e in questo modo possiamo insegnare, con l’esempio, anche il “riordino” dei giochi, dopo averli usati.

Non è una frase fatta, ma spesso i nostri bambini sono troppo “rapiti” da tecnologia e giochi “pronti”, che disincentivano la fantasia e l’autonomia, spengono il cervello e li “sedano”, anche perché, ammettiamolo, a volte ci fa comodo.

Il segreto risiede nell’equilibrio perché tutti noi siamo super impegnati, di corsa, e magari non abbiamo tempo per costruire questo o quello con i nostri bambini, ma rinunciare ai nostri spazi per creare un ambiente confortevole e a misura di bambino può essere un giusto compromesso, per spingere i nostri bambini a sviluppare autonomia e fiducia.  Basta poco.

“Arrotolare un tappeto, spazzolare un paio di scarpe, apparecchiare una tavola, aprire e chiudere cassetti o sportelli, porte o finestre; assestare una stanza, ecc, sono esercizi ove tutto il corpo si muove o dove ora questo ora quel movimento si esercita particolarmente e si perfeziona ma essi sono lavoro. E il lavoro dei muscoli che agiscono senza stancarsi perché l’interesse e la varietà li rianimano a ogni movenza” Maria Montessori.

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